La “Seattle” di Anastasia e Christian, ovvero la Vancouver del film!

La trilogia “Cinquanta Sfumature” si svolge soprattutto a Seattle e Portland, nel primo film però come locations hanno preferito Vancouver in Canada, facendola comunque passare per Seattle 🙂

Cominciamo allora il nostro tour cinematografico, alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da sfondo alla loro tormentata storia d’amore 😉

L’esterno del palazzo dove ha sede la Grey Enterprises Holdings Inc. è in realtà l’esterno del Bentall 5, al numero 550 di Burrard Street.

CA_Office_02

87_big

Se volessimo anche noi andare a trovare Anastasia durante il suo turno di lavoro alla ferramenta dei Clayton, allora ci toccherebbe andare a Delta, precisamente al 4821 di Delta Street al Ladner Village Hardware.

92464_l

L’università frequentata da Anastasia è la Washington State University, per le scene in università sono sì stati usati luoghi universitari ma quelli dell’ University of British Columbia 😉

L’entrata dell’ UBC Irving K. Barber Learning Centre.

img_4960

Una sala riunioni dell’UBC Liu Institute for Global Issues.

ubc-liu-institute

L’esterno dell’UBC Land and Food Systems.

ubc-land-food-systems

La concert hall dell’UBC Chan Centre.

chan_concert_hall_07

Vi va un caffè? Perché non andare allora alla caffetteria dove Anastasia e Christian si incontrano! La Rainier Provisions di 2W Cordova St. in Gastown.

rprovisions-10

Avete piuttosto voglia di una birra? Il locale dove Anastasia festeggia la fine degli esami insieme ai suoi amici è il Burrard Iron Works Pub in Alexander Street, al numero 220.

???????????????????????????????

???????????????????????????????

Il ricco signor Grey ha rimpiazzato la sua camera dell’Heatman Hotel con una del Fairmont Hotel in 900 W Georgia St.

Hotel_vanc_2007

fairmontvancouver

La casa della famiglia Grey invece è in realtà la Casa Mia mansion al 1920 di Marine Drive4396961.bin_

Allo Stanley Park vediamo girate più scene: una in cui Christian ed Anastasia parlando del contratto e quella in cui Christian raggiunge Anastasia e sua madre in un hotel bar di Savannah, questo hotel bar è in realtà il Fish House.

Fish House - Veil - Screenshot

 Volete anche voi fare un giro in aliante alle prime luci dell’alba? Non posso garantire nulla, ma magari al Boundary Bay Airport lasciano fare un giro anche a voi 😉

boundary-bay-air-services-3

Cinquanta Sfumature di Grigio – Il film

Quando al cinema mi hanno chiesto se avessi scritto un post riguardo questo film, risposi prontamente di no. Ma alla fine ci ho ripensato ed eccomi qui a scrivere!

Due giorni dopo l’uscita, sono andata a vedere il film “Cinquanta sfumature di grigio” di Sam Taylor-Johnson. Mesi e mesi fa invece ho letto la trilogia, scritta da E.L. James.

Devo dire che tra i due, ho preferito di gran lunga (ma proprio tanto tanto!) il film 🙂 Ebbene sì, faccio parte di quella parte di persone, forse una minoranza, che sostiene che il film sia mille volte meglio del libro!

Ho sempre sostenuto, dopo aver finito il terzo libro, che la storia di Anastasia e Christian era sì bella, ma non adatta ad un romanzo, bensì ad un film! E’ anche per questo che ero molto curiosa di vederlo, volevo capire se effettivamente il mio pensiero era giusto o no e dal mio punto di vista, ho avuto solo una conferma. Questo sicuramente anche grazie all’ottimo lavoro fatto dalla regista, personalmente penso che sia stato soprattutto il suo modo di dirigere a dare il tocco giusto alla storia!

Nel libro le scene “hot”, descritte fin troppo nel dettaglio, scadevano un po’ nel ridicolo: attenzione, questo non vuol dire che lo fossero realmente, risultavano tali perché nella realtà non ci si mette a descrive ogni atto e così le parole rendevano il tutto un po’ troppo artificiale e poco credibile. Uno slogan per sceneggiatori recita «Show, don’t Say!» ed è proprio questa la differenza: mostrarla e non descriverla, cambia totalmente la scena! Le parole diventano superflue, le azioni hanno già detto tutto. Per questo a mio parere, il film prende molti più punti rispetto al libro. In più, la Taylor-Johnson ha reso queste scene per niente volgari né pesanti nella fruizione, e per riuscirci, a mio parere, ci vuole un certo talento!

Nel libro c’erano un paio di parti che non mi entusiasmavano più di tanto, tipo la “dea interiore” di Ana, non essendoci nel film (nessuna voce fuori campo che coincidesse con la voce mentale di Ana, quindi proprio impossibilità di base) ho apprezzato molto di più il suo personaggio. Sempre nel libro, ho notato poco spessore psicologico nei protagonisti, mi spiego meglio: durante i tre libri è ben chiaro che entrambi sviluppano verso la maturità complessiva di sè, ma tra la loro “base” e il punto di maturazione c’è ben poco, sembrano piuttosto che cambino idea da un momento all’altro, senza un effettivo passaggio graduale, nel film la recitazione dà un certo spessore già di suo e sia Dakota Johnson che Jamie Dornan hanno dato ai propri personaggi quello spessore intrinseco che cercavo!

In più lo stile dell’autrice non mi aggradava molto, mentre lo stile di regia della regista l’ho adorato in ogni suo punto! Perciò mi ritrovo a promuovere a pieni voti il film “Fifty Shades of Grey”  🙂

Con questo non scoraggio la lettura della trilogia, anzi è bene sia leggerla che guardare il film, così da farsi ognuno una proprio idea personale  ^_^

Ho letto tanti rumors sul fatto che Sam Taylor-Johnson è propensa a lasciare la regia per i sequel, spero vivamente che sia solo un rumor, un decisione momentanea, perché senza di lei penso seriamente che la serie perderà il suo punto di forza!

50_sfumature_di_grigio_(film)

La Parigi di Amélie

Dove mai avrebbe potuto abitare la timida e sognatrice Amélie Poulain, protagonista del film “Il favoloso mondo di Amélie” (di Jean-Pierre Jeunet), se non proprio a Parigi? 🙂

Inoltriamoci nel quartiere di Montmartre a Parigi per seguire le sue orme 🙂

Una delle cose che ama fare Amélie è far rimbalzare sassi sull’acqua, proviamoci anche noi nello stesso posto e cioè il Canal Saint Martin.

7953-1-grande-1-canal-saint-martin-paris2

La casa di Amélie la troviamo in rue des Trois Frères , nella stessa via al n°56 si trova invece Au Marche de La Butte, ovvero il negozio di alimentari del signor Collignon.

6a00d8341c858253ef00e54f2e09f88833-640wi

Il caffè dove lavora Amélie come cameriera è il Café des Deux Moulins, pur non essendo un set del film, esiste davvero! Lo troviamo al numero 15 di rue Lepic, all’angolo con rue Chauchois.                                                                               All’interno si trovano molti riferimenti al film, tra cui il giramondo nano da giardino.

Café_des_2_Moulins

Rue Lamarck è la via che Amélie attraversa e descrive all’anziano cieco, lasciando proprio davanti l’ingresso della fermata della metro Lamarck-Caulaincourt.

2401721027_6405785976_z

Davanti la giostra di cavalli in Place Saint-Pierre ha inizio il percorso di Nino, architettato da Amélie per fargli ritrovare il suo album di fotografie: da lì, va su per le scale verso la Basilique du Sacre-Coeur, arrivati a Butte Montmartre, potremo inserire una moneta nello stesso cannocchiale usato da Nino. Troveremo anche noi un’Amélie in lontananza?

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Vue-du-squarre2

Sono presenti più metropolitane e fermate nel corso del film! Una già l’abbiamo citata, le altre sono: la fermata Abbesses, sulla linea 12, che ci porta a Montmartre; la stazione della metro La Motte-Picquet-Grenelle, sulla linea 8, dove Nino appende i volantini con la scritta “Dove e quando?” ; la Gare de l’Est, dove Amélie scopre chi è l’uomo che strappa le proprie fototessere!

1met_abes3

Se non avete visto questo film, ve lo consiglio caldamente! Non a caso, il nome del mio blog è un riferimento proprio a questo lungometraggio 🙂
E se avete la possibilità di andare a Parigi, immergetevi in questo tour cinematografico! Per vivere anche voi, seppur brevemente, la storia di Amélie 🙂

That is the purpose of Life.

To see the world, things dangerous to come to, to see behind walls, draw closer, to find each other, and to feel. That is the purpose of Life.

Questo è lo slogan della rivista “Life” dove lavora Walter Mitty (—> “I sogni segreti di Walter Mitty”, se non lo avete visto fiondatevi immediatamente a vederlo!).

Ho deciso che questo sarà il mio principale buon proposito, e non solo per questo 2015 appena iniziato. Cercherò di mantenere a mente questi obiettivi sempre, quest’anno e negli anni a venire!

«Vedere il mondo, cose pericolose da raggiungere, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l’un l’altro e sentirsi, questo è lo scopo della vita», perché se non è questo, allora qual è? 🙂

Smetti di sognare, inizia a vivere.